Skip to main content

Trieste, un porto aperto al futuro della logistica: rigenerazione 4.0

By 15 Febbraio 2024BELL Group – News

Lo scalo triestino conferma il suo ruolo strategico negli scambi internazionali, grazie a recenti sviluppi in direzione di intermodalità e sostenibilità. BELL Group, protagonista del cambiamento, propone un’occasione di dibattito sul futuro di Trieste.

Trieste sta sbocciando nel panorama nazionale e internazionale come città affacciata sul mondo, un crocevia di relazioni logistiche e turistiche che richiedono infrastrutture all’avanguardia. Il porto ha mantenuto anche quest’anno il suo primato in Italia per volumi di merci transitate, confermando non solo le sue potenzialità economiche, ma anche una vocazione intermodale, che combina cioè diversi mezzi di trasporto prediligendo quelli a basso impatto.

Lo scalo triestino è dunque al centro di interventi di riqualificazione e sviluppo che rispondono a un cambiamento ormai in atto in tutta Europa verso una logistica (e un’edilizia) sostenibile e all’avanguardia.

Per ragionare sulle prospettive e gli spunti per il futuro, le asset class più promettenti per lo sviluppo della città e del porto come traino per l’intero territorio, BELL Group ha organizzato un convegno dal titolo Trieste, tra storia e futuro: rigenerazione 4.0 presso il centro Regus Trieste Riva Gulli gestito dalla divisione BELL Flex.

I numeri del porto di Trieste

Il porto triestino ha reagito bene al generale calo che ha interessato nel 2023 gli scali marittimi di tutto il mondo, dovuto a una congiuntura geopolitica complicata dai conflitti in Ucraina e poi in Medio Oriente, che sono andati a sommarsi all’eredità lasciata dalla pandemia. Merito soprattutto degli investimenti realizzati per sviluppare l’aspetto dell’intermodalità e fare del porto un esempio di innovazione e sostenibilità.

I lavori per potenziare il settore ferroviario hanno dato frutto nella costruzione di un network di infrastrutture che comprende Trieste e Monfalcone, oltre agli interporti di Trieste Fernetti e Cervignano. I numeri confermano che la rotta è quella giusta, con un record di 12.379 treni lavorati e una percentuale di modal shift del 54% a favore del ferro. Un risultato eccezionale se si pensa che l’Europa ha richiesto, per raggiungere una maggiore sostenibilità della logistica, di centrare l’obiettivo del 50% entro il 2050. Notizia recente, Trieste è anche il primo porto italiano a gestire direttamente gli impianti ferroviari dello scalo.

In tutto il 2023 solo nel porto di Trieste sono state movimentate merci per 55 milioni di tonnellate, un dato appena leggermente in calo rispetto al 2022, compensato però dai risultati raggiunti nello sviluppo di una logistica più efficiente, innovativa e green che ha permesso a Trieste di consolidare la sua posizione chiave negli scambi internazionali.

Il porto di Trieste affacciato sul futuro sostenibile dell’Europa

Città di frontiera, ma vicina al cuore dell’Europa e affacciata sul Mediterraneo, da sempre contraddistinta da vivacità culturale, economica e commerciale, Trieste oggi investe, attraverso il suo porto, anche su una logistica del futuro moderna, flessibile e green.

Ne è un esempio l’importante piano di riqualificazione urbanistica e infrastrutturale dello scalo marittimo, all’interno del quale BELL Group sta realizzando un prestigioso tassello con il recupero di un’area industriale dismessa, strategica per lo sviluppo di un polo intermodale per la logistica del freddo a servizio del settore alimentare.

Si tratta di un asset che si trova in una zona nevralgica dello scalo, al quale offrirà nuove occasioni di crescita in termini commerciali e occupazionali. Il fabbricato, un grande contenitore multi-temperatura di circa 25mila mq, è in costruzione sull’area ex Re-Oil di via Antoniotto Usodimare (circa 48mila mq), proprio all’imbocco del canale navigabile.

L’intervento – del valore di circa 40 milioni di euro – è condotto dal fondo partecipato Angelo Gordon e BELL Group, mentre la commercializzazione dell’asset logistico è affidata a CBRE Italy. Il polo sarà realizzato nell’ottica del massimo risparmio energetico e della riduzione del consumo di suolo. La conclusione dei lavori è prevista per la fine del 2024; l’operazione permetterà di consegnare al territorio anche nuovi posti di lavoro, con la previsione di un minimo di 250 nuove posizioni.

Il contributo del porto di Trieste allo sviluppo del mercato immobiliare

L’intervento di Trieste conferma la vivacità del settore logistico nel mercato immobiliare italiano e internazionale e la sua importanza per BELL Group, in stretto legame con i temi della sostenibilità e della rigenerazione ambientale che appartengono al DNA del gruppo.

Proprio per stimolare il dibattito sulla trasformazione urbana, il recupero del patrimonio edilizio e il rilancio della città attraverso progetti a basso impatto, BELL Group organizza il 5 marzo a Trieste un convegno che metterà in dialogo le voci dei principali stakeholders del territorio.

All’evento, che verrà proposto all’interno degli spazi di lavoro di Regus Trieste Riva Gulli (ore 17.30) interverranno insieme a Cesare Lanati, CEO di BELL Group, Davide Albertini Petroni, Presidente di Confindustria Assoimmobiliare; Mirko Baldini, Ceo di CBRE Italy (Commercial Real Estate Services); Michele Da Col, Presidente Piccola Industria – Confindustria Friuli Venezia Giulia; Zeno D’Agostino, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale; Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia; Riccardo Illy, Presidente Polo del Gusto. L’incontro sarà moderato da Paola Dezza, caporedattrice dell’edizione del Lunedì e responsabile del settore Real Estate per tutto il gruppo Il Sole 24 Ore.

BELL Group