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Rigenerazione urbana 4.0, Trieste costruisce il suo futuro

By 7 Marzo 2024BELL Group – News

Il porto, ma non solo: in città sono molti e promettenti gli asset capaci di attrarre iniziative immobiliari di rigenerazione urbana e capitali internazionali. Se ne è parlato nel convegno organizzato da BELL Group

La città di Trieste sta vivendo in questi anni un florido momento di crescita, suscitando l’interesse di investitori privati, anche di calibro internazionale, sempre più attratti dai nuovi mercati regionali. Parte del merito va certamente al settore immobiliare, che gioca un ruolo fondamentale nel promuovere una “Rigenerazione 4.0”. Lo sviluppo della città è sostenuto da asset già affermati – la logistica e il turismo su tutti – ma è pronto a indirizzarsi spinto da nuovi driver. Questi temi sono stati approfonditi martedì 5 marzo, all’interno della tavola rotonda organizzata da BELL Group negli spazi Regus di Trieste, grazie al contributo di figure di spicco attive nel tessuto socioeconomico locale.

Cosa rende Trieste una città attrattiva

La fortuna di Trieste è da sempre legata al suo essere affacciata sul mare, in una felice collocazione geografica che la vede vicina al cuore dell’Europa e aperta ai mercati internazionali, forte di un porto che ha saputo innovarsi, soprattutto negli ultimi anni, sviluppando una rete infrastrutturale intermodale che incontra le richieste della logistica moderna.

Ma non solo: “Dinamiche demografiche, capacità di attrarre talenti, mobilità, continuità amministrativa delle scelte, turismo: credo che Trieste abbia tutte le caratteristiche per attrarre capitali internazionali che guardano con interesse al nostro paese, ora anche nei suoi mercati regionali”, ha spiegato Davide Albertini, presidente di Confindustria Assoimmobiliare.

Decisiva anche la capacità di costruire un dialogo tra pubblico e privato, come ha ricordato la vicesindaco Serena Tonel, portando il saluto delle autorità locali insieme al presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. “Questo momento funziona grazie alla sinergia tra le istituzioni e gli interessi dei privati – ha commentato Tonel – La consapevolezza della città sulle sue potenzialità è un elemento centrale su cui lavorare”. E le potenzialità sono numerose, proprio a partire dal porto, dove si stanno concentrando alcuni dei principali progetti rigenerazione urbana.

Rigenerazione 4.0, la case history firmata BELL Group

È quanto sta facendo in questi mesi BELL Group tramite il progetto di recupero di un’area dismessa, ma nevralgica del porto canale, che ospiterà una piattaforma multi temperatura a servizio della logistica del freddo. “Siamo arrivati a investire nel porto di Trieste – ha detto il CEO di BELL Group Cesare Lanatiavendone individuato le grandi potenzialità, portando linee di business che ancora mancavano a questa struttura e mettendo a frutto la nostra decennale esperienza nella logistica alimentare. In questo percorso siamo anche riusciti a coinvolgere un importante fondo di investimenti americano che ha sposato con entusiasmo il progetto”.

Iniziative come quella promossa da BELL Group consentono di rendere noto all’estero il nome di Trieste, ha ricordato Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.  “Non c’è più dubbio che questa città sia ormai riconosciuta in tutto il mondo come motore di sviluppo – ha spiegato D’Agostino – Quello che dobbiamo essere in grado di fare è trasformare in valore il traffico prodotto dal porto. Ed è il settore immobiliare a permettere di farlo, indirizzando attività che creino valore. Da parte nostra dobbiamo riuscire a rispondere agli investitori in modo integrato ed efficace, per offrire una visione completa del territorio”.

Il modello Trieste: investitori internazionali per mercati regionali

Anche le prospettive del settore immobiliare indicano la centralità di Trieste, come di altri mercati regionali, per gli investimenti degli operatori. Lo ha confermato Mirko Baldini, CEO di CBRE Italy: “È già successo in passato, ma solo in modo occasionale, mentre oggi sono molte di più le classi di investimento che attraggono capitali e sono in evoluzione. Altre ancora si stanno affacciando, come le nuove forme di residenzialità per gli studenti o il senior living. Trieste presenta driver di crescita molto importanti, oltre all’attività portuale e a quella turistico-alberghiera, ed è una delle poche città d’Italia a intercettare tutte le caratteristiche richieste da operatori in cerca di investimenti”.

Una promettente leva per lo sviluppo è per esempio quella della ricerca scientifica e tecnologica, con la presenza di un polo universitario d’eccellenza e di iniziative di recupero del patrimonio immobiliare come quelle intraprese nel Porto Vecchio. Qui la collaborazione pubblico-privato trasformerà gli antichi magazzini in un hub a servizio del life science, una tendenza emergente a livello globale che sta richiamando a Trieste multinazionali dell’ambito medical-sanitario. Questo si accompagna peraltro alla crescita di un turismo congressuale alto spendente che può andare ad aggiungersi a quello sempre più numeroso, in città, negli ultimi anni e con ulteriori margini di aumento.

Nuovi asset per il futuro di Trieste

Pianificare lo sviluppo di una città in ottica 4.0 significa anche prevedere in quali nuove direzioni potranno trainarlo i suoi attuali driver più forti. “Sono convinto che anche il settore industriale potrà crescere ancora, sfruttando la vicinanza del porto, la vocazione alla ricerca tecnologica, penso soprattutto all’ambito energetico, e il dialogo con le istituzioni”, ha osservato Riccardo Illy, presidente di Polo del Gusto. Una presenza industriale attualmente contenuta, soprattutto a causa delle dimensioni del territorio, secondo Michele Da Col, Presidente Piccola Industria – Confindustria Friuli Venezia Giulia, potrebbe non essere uno svantaggio: “Il fatto che non ci sia grande spazio per la manifattura in un momento in cui quest’ultima vive una grande competizione in tutta Europa ci ha spinto verso forme di industria diversa, fondate su competenze di alto livello, che qui possono certamente trovare ancora spazio”.

Un altro filone che può inserirsi portando valore al tessuto cittadino è quello dei servizi, che secondo Illy può contare su costi minori rispetto a quelli dei grandi poli Milano-Roma, trova disponibilità di giovani talenti dall’università triestina e una naturale predisposizione della città ad accogliere immigrazione da paesi vicini.

BELL Group protagonista del futuro di Trieste

Cesare Lanati ha infine presentato le linee di sviluppo su Trieste, a partire dal comparto uffici, secondo le modalità e i valori condivisi da Regus e BELL Group come flessibilità e qualità degli spazi, in risposta alle nuove tendenze del mondo del lavoro oggi richieste anche da grandi gruppi multinazionali.

Quindi la logistica, con il primo progetto in corso nel porto che non esclude ulteriori interessi. Infine, come evidenziato da Baldini, il nuovo asset studentati, un settore di sviluppo promettente per Trieste come per molte altre città universitarie italiane. Lanati ha dunque confermato l’interesse di BELL Group per Trieste, sottolineando che presto sarà presente con una branch stabile del gruppo in città.

A testimoniarlo è anche la presentazione, per l’occasione, del volume Itinerari cittadini: tra visioni e smarginature – Trieste, che illustra le bellezze della città attraverso un percorso fotografico e letterario. Il libro è il primo di una serie di pubblicazioni dedicate alle città che sono per BELL Group di particolare interesse: Triste, Cagliari e Milano e altre a venire.

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