Con il boom dell’e-commerce e il continuo aumento gli investimenti immobiliari la logistica cerca nuovi spazi, e cresce l’attenzione per gli aspetti architettonici e paesaggistici.
Il periodo d’oro della logistica continua, lo dicono i numeri. Il boom di richieste di edifici per il transito e lo stoccaggio delle merci risponde alle tendenze di consumo che i lockdown e la pandemia hanno indirizzato verso l’online.
Investimenti e location: cosa dicono i dati
Nei primi mesi del 2022, è dell’11% l’incremento della domanda nel comparto immobiliare logistico, rispetto a un 2021 che già aveva registrato investimenti in costante aumento, come si evince dal Report Immobiliare Logistico 2021-2 stilato dal Dipartimento di Ricerca di World Capital in collaborazione con Nomisma. Le tre città più attrattive sono non a caso anche i principali nodi infrastrutturali del paese: Milano, Bologna e Roma, dove con la domanda crescono anche i canoni di locazione.
Savills rileva, accanto ai poli più ambiti, l’emergere di location secondarie ma strategiche soprattutto per il last mile. I dati del report di Savills mostrano che solo nei primi tre mesi del 2022 sono stati investiti in Italia 700 milioni di euro, che significa un +139% rispetto al 2021 e addirittura un +300% sulla media dei primi trimestri dell’ultimo quinquennio.
Il mercato richiede capacità progettuale
Il mercato dinamico, ma sostenuto da una stabilità di interessi, disegna per la logistica un trend positivo anche per il futuro e la vivacità del settore attrae nuovi sforzi progettuali. L’obiettivo è soddisfare da una parte le esigenze in termini di innovazione e sostenibilità, dall’altra una inedita attenzione verso gli aspetti architettonici e di integrazione nel paesaggio di questi moderni centri nevralgici del commercio globale in scala locale.
Il collaudato team della divisione Projects di BELL Group non si è fatto trovare impreparato ed è in grado di raccogliere le istanze contemporanee per consegnare ai clienti edifici funzionali e al contempo esteticamente gradevoli e riconoscibili.
Funzionale, sostenibile, bello
Il primo obiettivo è costruire immobili che svolgendo il doppio ruolo di magazzini e luogo di transito, siano in grado di ottimizzare i processi di ricezione e scarico, con il transito rapido e fluido dei mezzi, di garantire uno stoccaggio efficiente e sicuro delle merci, consentendo un risparmio di risorse in termini di tempo e consumi. Così, accanto alla digitalizzazione, una caratteristica ormai imprescindibile è anche la sostenibilità dei cantieri e l’autosostentamento energetico degli immobili.
D’altro canto, la sfida che si profila all’orizzonte è anche quella di ricucire il rapporto con il contesto territoriale, nel quale gli edifici — anche quelli di un mondo globalizzato — sono inseriti non come presenze anonime, ma come ambiti riconoscibili, in dialogo con il sistema infrastrutturale e con l’elemento paesaggio, come già ipotizzato nel 1998 da Martin Pawley in Terminal architecture. Nel volume il critico, precorrendo l’evoluzione tecnologica, assegnava all’architettura il compito di progettare i nuovi “nodi di rete” come elementi pienamente inseriti nel paesaggio, non nascosti bensì riconoscibili per la loro funzione. Interpreti, insomma, del cambiamento. Un’idea di dialogo tra edilizia della logistica e progettualità architettonica sui cui si sono interrogati recentemente anche grandi firme, come Alfonso Femi, evidenziando la necessità di restituire un’identità estetica inserita nel contesto paesaggistico di riferimento anche alle realizzazioni retail, soprattutto in relazione alla crescente domanda di immobili di questo tipo.
L’esperienza di BELL Group
L’attenzione alla qualità non solo strutturale, ma anche estetica degli edifici è parte della mission dei professionisti di BELL Group nella progettazione di nuovi edifici per la logistica che sorgono dalla trasformazione di comparti produttivi ormai in disuso in hub all’avanguardia per il transito delle merci. È il caso del progetto per l’Azalee Logistic Park di Buccinasco che restituirà valore a un comparto industriale dismesso, con un innovativo magazzino modulabile sulle esigenze del cliente al centro di un’area interamente ridisegnata senza consumo ulteriore di suolo e resa efficiente dal punto di vista energetico. La rigenerazione urbana, fulcro della vision di BELL Group, ben si sposa con le novità proposte dalla logistica, come già sperimentato dalla divisione Projects a Casorate Primo con la costruzione di un hub per lo stoccaggio di merci della catena del freddo. Un insieme di azioni nel tempo che coinvolgono sempre più la holding nella ricerca di un sistema virtuoso tra necessità economiche, urbanistiche ed estetiche.