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Cohousing: la forza della condivisione

By 14 Marzo 2023BELL Group – News

Il crescente successo, anche in Italia, degli interventi di coresidenza e gli orizzonti di BELL Group

Con il progetto Eraclito 2, BELL Group ha avviato la sua esperienza nel residenziale, applicando anche a questo ambito la sua vision caratterizzata da attenzione alla sostenibilità, al benessere abitativo, alla valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente, alle esigenze del cliente in ogni fase dei lavori. In questo segmento, un ulteriore e naturale sviluppo per BELL Group è rappresentato dal couhousing, che oggi prende forma nel piano di recupero di Cascina Gerola.

Che cos’è il cohousing

Il cohousing è una proposta abitativa proveniente dall’Europa del nord che sta riscuotendo importanti riscontri nel nord Italia, in particolare attorno alle città di Milano e Torino.

Quando si parla di cohousing, o coresidenza, si fa riferimento a interventi residenziali che affiancano ad alloggi privati indipendenti spazi comuni, all’aperto o al chiuso, destinati a servizi di vario genere (palestra, piscina, lavanderia, cucina, sale di ritrovo e spazi relax, aree gioco per bambini, giardini e orti condivisi). Il cohousing si fonda su un’idea di vicinato elettivo e condivisione che permette di realizzare obiettivi di socialità, sostenibilità e collaborazione.

Diretta conseguenza è anche il risparmio in termini economici, sia per il costo dell’abitazione, di norma inferiore se si considera tra l’altro il valore dei servizi compresi, sia in termini di efficienza energetica. La nascita del concetto di abitazione condivisa si deve a due architetti danesi Kathryn McCamant e Charles Durret negli anni Ottanta, bensì alcuni esempi risalgono già alla metà degli anni Sessanta, con il lavoro di Jan Gudmand-Hoyer. Vero inventore del coliving, Gudmand-Hoyer lavorò nel 1964 alla prima  bofælleskaber, per la comunità di Skraplanet. Nel giro di un decennio, il fenomeno avrebbe trovato favorevole espansione in tutto il nordeuropa, ancora oggi patria del cohousing, e in seguito negli Stati Uniti.

Il panorama italiano del cohousing

In Italia non è ancora disponibile un’indagine complessiva sul cohousing, ma gli studi realizzati negli ultimi anni descrivono un fenomeno in crescita soprattutto nelle regioni del nord, Lombardia e Piemonte in testa. La fotografia più recente è quella scattata nel giugno del 2017 da Housing Lab, che ha sondato le 40 esperienze di abitazione collettiva sul territorio italiano, per coglierne caratteristiche e peculiarità. L’intento della ricerca è stato quelli di fare tesoro di un modo di abitare “inclusivo e flessibile, che si fa accessibile a persone con esigenze diverse, portando benefici per i propri abitanti e per il proprio territorio”, come si legge nella presentazione del lavoro.

Il report di Housing Lab (che ha poi nel 2022 prodotto una mappatura aggiornata) ha evidenziato come il cohousing rappresenti la modalità di abitazione collettiva più diffusa (tra le categorie esaminate c’erano infatti il condominio solidale, la cooperativa di abitanti, l’eco-villaggio, da non confondere dunque con la coresidenza). La maggior parte dei progetti ha trovato sviluppo tra Milano e Torino, sia in contesto urbano, sia nell’hinterland delle città. Altro dato interessante riguarda la tipologia di intervento immobiliare realizzata: la modalità preferita (52%) è risultata essere quella della ristrutturazione di immobili esistenti, rispetto alla costruzione di nuovi edifici.

I punti di forza del cohousing

Nel valorizzare i rapporti di buon vicinato, il cohousing rappresenta anche un’opportunità per la creazione di poli abitativi capaci di offrire il massimo benessere,  intersecando esigenze multigenerazionali. Nei contesti di coresidenza è possibile infatti usufruire di servizi di prossimità creati su misura, mantenendo comunque spazi personali dedicati esclusivamente al proprio nucleo familiare. Anche la fase progettuale si distingue rispetto al tradizionale intervento residenziale, dal momento che coinvolge direttamente gli abitanti in un percorso che disegna e ritaglia gli spazi – personali o condivisi – in modo innovativo, creativo ed efficiente.

Il cohousing secondo BELL Group

Un modello di sostenibilità caro anche a BELL Group che cerca di interpretare sempre al meglio le nuove sfide del settore immobiliare affiancando la propria esperienza trentennale ad applicazioni e progettualità sempre nuove. A Cascina Gerola – un complesso abbandonato da tempo ma inserito nell’affascinante borgo storico di Chiaravalle, alle porte di Milano – il cohousing si realizzerà grazie a 300 mq di spazi condominiali condivisi, per le 51 unità abitative di diverse tipologie.

Gli spazi comuni sono concepiti per offrire diversi servizi che possano così garantire tutti i vantaggi della vita partecipata accanto alla comodità di abitazioni progettate con i più innovativi criteri e sistemi di smart home. Completano il progetto più di 20.000 mq a verde, per spazi ricreativi, sportivi, orti e frutteti.

BELL Group